mercoledì 2 aprile 2014


Reportage Give Us Barabba + The Moor - 28/03/2014

"Allora, apriamo il nostro solito dibattito, chi vuol parlare ?Lei Filini ?Calboni ?..." Qualcuno si ricorderà questo epico dialogo che poi sfoecerà nell'altrettanto epica affermazione del ragionier Ugo.
Questo inizio sta ad avvalorare una mia tesi che oramai ho ripetuto molte volte ma che qui calza ancora di più a pennello.Chi si muove per andarsi a vedere un concerto di questi tempi ?Una miriade dirà qualcuno...aumentiamo lo zoom sui concerti di bands locali...già lì la risposta cambia o meglio subisce una mutazione...e tutto si riduce a cover band o musica propria...e qui il dibattito dell'inizio non finirebbe mai...l'unico epilogo di questi tempi è il vedere pienoni nei locali dove si esibiscono tributi a musicisti più o meno discutibili....
Molte volte ho trovato occasioni di litigio su queste problematiche sentendomi dire "sulle cover/tributi vai sul sicuro perchè si conoscono le canzoni e non si rischiano fregature".Mi chiedo cosa ci sia di gratificante nel copiare, nell'essere solo dei cloni senza un anima propria.Dire che basare il proprio animo di musicista sul copiare equivale ad essere offensivi ed avere un idea malata.
Beh stasera diciamo che il pubblico non era proprio assente ma onestamente mi sarebbe piaciuto che ci fossero stati più curiosi che solo gli appassionati di sonorità alternative.Ancora il pubblico non capisce che se non ci diamo una svegliata rischiamo di trovarci davvero nella situazione imbarazzante di non avere più cose nuove...una volta c'era il desiderio della scoperta...ora c'è la volontà del nulla...
Fortunatamente non la pensiamo tutti così...
Appena finito di lavorare parto all'istante per godermi una serata che si dimostrerà decisamente potente.
Arrivo al locale, ceno con calma facendo quattro chiacchiere con alcuni conoscenti.Ed ecco che si comincia :

Attaccano i The Moor, band che già conoscevo da parecchio tempo da quando li vidi al Revolver di San Donà di Piave.Il loro sound con il tempo ha trovato la sua via.Partono dal rock e lo contaminano con diverse sfumature che lo rendono accattivante e coinvolgente senza perdere di vista il lato tecnico e l'aspetto melodico.Il concerto attinge dal disco di debutto, (unica loro opera pubblicata al momento) e mostra quanto di buono possa fare una band quando ci mette impegno e passione senza per forza dover copiare e basta.Sanno essere duri e pesanti (le chitarre suonano furiose in diversi momenti abbracciando una sorta di metal alternativo), complessi ma senza perdere di vista l'immediatezza componendo canzoni brevi senza infarcirle di parti troppo cervellotiche e risultando quindi indigeste.C'è anche un velo di malinconia nelle loro composizioni, la dinamica sezione ritmica scandisce diverse volte momenti musicali sofferti, autunnali.Sono sensazioni fredde, note dolenti si susseguono sul pentagramma che questi quattro ragazzi fanno interagire con noi tramite la loro musica.L'esibizione scorre compatta, precisa, emozionante con quella raffinatezza e classe che li ha sempre accompagnati fin dal loro primo Ep.E' musica intelligente e suonata con il cuore, non è banale e soprattutto è originale e di questo la musica ha bisogno.Un concerto che ha saputo deliziare i palati di più persone, che fossero appassionati di rock, di metal o di sonorità progressive/alternative.Bravissimi!!!

E ora segue un altra band a me personalmente sconosciuta che risponde al nome di Give Us Barabba.Di band folli ultimamente ne ho scoperte diverse (di recente notai i Phobic Pleasure) e oggi tocca a loro.Stravaganti e a loro modo geniali che amano viaggiare per vie traverse, che prediligono le strade meno battute rischiando di non ottenere nulla e infischiandosene se lo scotto da pagare sarà l'anonimato perchè l'importante è provarci consci del fatto di non aver ceduto a compromessi per il successo.Anche per loro l'ironia è fondamentale in ogni cosa che si tratti di suonare o intrattenere il pubblico nelle pause tra un pezzo e l'altro.Il loro genere è un miscuglio festaiolo di metal, reggae, sperimentazioni inedite d'avanguardia che intersecano prog, funky e new metal...salgono on stage mascherati oppure vestiti in bilico tra il casual e il senza-senso.Danno spettacolo con il loro fare al limite tra il cabaret e il circense e fanno altrettanto sfoderando un lotto di canzoni che seguono dei tunnel dove non si sa mai cosa possa capitare.Da un momento all'altro può spuntare un sax, un coro melodico ai limiti del pop, micidiali e violente partiture metalliche oppure atmosfere allegre degne di raduni sulle assolate e calde spiagge della Giamaica.Si può parlare di evoluzione come anche di originalità...questi sono i bersagli a cui puntano i sei componenti (tutti provenienti da esperienze musicali differenti) con o senza il consenso degli altri.La band esprime la propria arte.Ammetto che personalmente non sono stati facili da digerire ma sicuramente sanno come attirare l'attenzione in un epoca dove vige la normalità, la staticità e la routine abbinate a tonnellate di musica copia-incolla.Show arduo ma altamente stimolante che sicuramente ha fatto guadagnare loro parecchi fan o curiosi come il sottoscritto!!!

Alla prossima compari!!!

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